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CARLO&GIORGIO presentano: Temporary Show, lo spettacolo più breve del mondo

 

Carlo&Giorgio Temporary Show

Carlo&Giorgio
Temporary Show

di Alberto Pagan, foto © ph.Romina Greggio

Temporary Show, lo spettacolo più breve del mondo
di Carlo D’Alpaos, Giorgio Pustetto e Cristina Pustetto regia Paul Kargokris scenografia e regia luci Paolo Lunetta
Grande successo per Carlo & Giorgio con i loro nuovo spettacolo Temporary Show, presentato a Capodanno al Teatro Goldoni di Venezia. Il pubblico per oltre due ore ha riso e applaudito i comici che hanno fatto più volte il bis, esibendosi a gran richiesta fino alle 23.30.

 

“Uno show in linea con i nostri ritmi, perché, si sa, non abbiamo un attimo di tempo, le nostre giornate sono talmente piene di impegni da non darci un secondo di tregua: dobbiamo fare tutto e subito in tempo reale, senza fermarci mai e sempre con la sensazione di non avere abbastanza tempo. Figuriamoci poi potersi concedere un’intera serata a teatro. Sì perché oggi tutto è temporary, provvisorio, sfuggente: l’arte moderna dura lo spazio di una mostra, i cinema proiettano film di cui spesso non ricordi più nemmeno il titolo, a teatro si va in scena ogni sera per poi smontare tutto e spostarsi veloci in una nuova piazza. Anche la moda vive in un respiro, i temporary shop sono ormai la nuova tendenza consumistica. Siamo così alle prese con la frenesia e il senso di “provvisorietà” che ci sentiamo temporary perfino noi stessi, in crisi di identità e in cambiamento costante ogni giorno, al punto da chiederci: ma quello di un’ora fa ero sempre io?. E quindi, proprio per venire incontro alle esigenze del pubblico, ecco Temporary Show: per chi va di fretta e non ha tempo da perdere, un’esperienza ai confini della brevità” (Carlo & Giorgio). “Un’opera, quella di Carlo & Giorgio, ‘trasettica’, in quanto non più luogo ideale, perfettamente in sé raccolto e concluso, per mettervi a dimora immagini decantate attraverso il calcolo e il pensiero, la regola e la ‘misura’, bensì un campo indeterminato, turbato, ‘sregolato’, di un fluire diretto dell’emozione sulla scena stessa che, in tal modo, sfugge alle convenzioni spaziali e temporali, e si determina nella flagranza, affettiva, gestuale e tattile, di un atto creativo che non conosce il rigore dell’attesa e che esclude la contemplazione estatica evocata dal distacco tra l’essere e l’agire, in cui la piccola realtà della nostra vita posa consolata e come recinta di difese”.

di Carlo D’Alpaos, Giorgio Pustetto e Cristina Pustetto regia Paul Kargokris scenografia e regia luci Paolo Lunetta

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Autore: admin

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